titolo, Jizo,il piccolo Dio, sculture  
     
  I Jizo stanno lì da centinaia di anni, ad ascoltare il vento tra gli alberi e il suono dell'acqua nel fiume.

 
 

In Giappone le statue di Jizo a volte si incontrano agli angoli delle strade di campagna, all’interno dei recinti sacri dei templi buddhisti e nei cimiteri, come quello della di Okuno-in a Koya-san dove sono disposte lungo il corso principale della necropoli.

Jizo è il dio dei bambini che non sono nati, o che non sono vissuti abbastanza per diventare grandi (bambini meteora). Quando uno di loro muore o non arriva a nascere la madre cuce un bavaglino e un berrettino e lo porta al piccolo dio,  perché protegga il suo bambino. I precetti buddisti affermano che gli uomini devono realizzare delle buone azioni durante la loro vita, condizione per poter attraversare il fiume divino Sanzu, i bambini morti, non hanno avuto il tempo di accumulare sufficienti meriti per poter attraversare il fiume, anzi, secondo i giapponesi, devono scontare una colpa: la colpa di avere fatto soffrire così tanto, morendo, i loro genitori. E questa colpa pesa come un macigno e li trattiene, cercano di attraversare il fiume, ma non vi riescono.
Ed è solo Jizo che li può aiutare, costruendo torri di pietra che i bambini possono scalare per raggiungere finalmente il cielo.
 In rottura con l'austero simbolismo delle 200 mila tombe che popolano il cimitero, bavagli di tessuto e cappucci di lana umanizzano la pietra e le statue.
Quale è il significato di ciò?
La distanza tra i morti e quelli che li visitano?
O il contrario, la prossimità dei due, la morte domata e l’illusione della vita?
Quelle distese di statuette sorridenti e colorate sono testimoni di una tenerezza infinita e privatissima, raramente esternata nella rigida società giapponese, ma che nei recinti sacri dei templi zen, nella pace dei giardini di muschio e di pietra, trova il suo ambiente più adatto.
Così come il Mizuko Kuyo, il culto per i bambini mai nati, con le targhette di legno erette sul bordo del fiume memorie di bambini nati morti, “water's babies”.

Gli ideogrammi che compongono il loro nome significano terra (ji) e grembo (zo), ma quest’ultimo ideogramma può avere anche il significato di gioiello, quindi il loro nome può essere tradotto come grembo della terra oppure gioiello della terra.


 
   
 
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